Nel presepe del Cilento, Arturo Quaglia, esperto artigiano del legno, si impegna nel recupero di antiche memorie, realizzando le immagini di edifici storici, scomparsi o modificati nello scorrere del tempo, nel loro originario aspetto. Questa è la volta del santuario di Santa Sofia, ad Albanella, e della vecchia stazione di Paestum.
Tempo fa ti presentai quello che mi piacque chiamare “presepe del Cilento“, perché rappresentava alcune località di questa bellissima zona del nostro Mezzogiorno. Lo aveva realizzato, sulla facciata esterna della sua casa in Albanella, un esperto artigiano del legno, Arturo Quaglia, servendosi soprattutto di pietra locale, in modo che l’aspetto del paesaggio fosse quanto più naturalistico possibile.
Sul finire della scorsa estate, trovandomi ad Albanella per una breve vacanza, ho ritrovato il signor Arturo intento alla costruzione di nuovi modelli per il presepe.
Foto I. S.
Le indubbie capacità tecniche con cui il nostro artigiano realizza i “pezzi” del presepe si rivelano pienamente, per esempio, in questa fontana, somigliantissima a quelle che puoi incontrare nei paesi del Cilento.
Foto I. S.
Interessante è poi questo scorcio di paese, con il ponte costruito in legno, rivestito di piccoli mattoni. Come l’esperto del presepe sa bene, il “ponte” è uno degli elementi che su un presepe non possono mancare, indicando il passaggio dall’una all’altra zona dell’esperienza.
Foto I. S.
Proviamo a vedere come il signor Arturo realizza le sue opere. Con un delicato lavoro, quasi di traforo, prepara uno “scheletro” di legno, che è la struttura della casa da realizzare. L’interno è accuratamente descritto, anche nel pavimento di “riggiole”. Lo “scheletro” è poi rivestito di pietra locale e, soprattutto, con dei piccoli mattoni che conferiscono un ulteriore tocco di realismo alla costruzione. Ecco la “casa” in fase di allestimento.
Foto I. S.
Quest’altra è poi quasi terminata: attraverso la porta e la finestra a balcone si vedono i pavimenti a piastrelle:
Foto I. S.
Ma la parte più interessante dell’attività di Arturo Quaglia consiste nel recupero di antiche memorie, alla ricerca di edifici scomparsi, o modificati, nel trascorrere degli anni.
La chiesa santuario di Santa Sofia oggi si presenta diversamente da come era nel passato. Arturo Quaglia ne ha recuperato l’aspetto antico, mediante una vecchia fotografia, e lo ha trasposto in una delle sue “creazioni”.
Ed ecco come il nostro artigiano ha realizzato il modello in legno e pietra dell’antica chiesa:
Foto I. S.
Un altro “recupero” operato dal signor Arturo è quello della vecchia stazione di Paestum, il cui modello fa bella mostra di sé in una vetrinetta. L’accuratezza nella realizzazione delle imposte alle finestre, i lampioncini davanti alla facciata della stazione, mi richiamano vecchi ricordi, di quando, più di mezzo secolo fa, mi recavo a Paestum con il treno, nei miei vagabondaggi archeologici.
foto I. S.
L’opera di Arturo Quaglia è, dunque, un’altra interessante dimostrazione della straordinaria capacità del presepe di accogliere tutte le istanze della memoria personale e collettiva.
Perciò, se nel tuo vagabondare ti dovesse accadere di percorrere le strade del Cilento, non trascurare di passare per lo storico borgo di Albanella e di sostare alquanto davanti al presepe del Cilento realizzato da Arturo e di meditare, una volta di più, sulla possibilità, che anche a te si offre, di esprimere nel presepe la cura del passato in vista di un migliore avvenire.
Complimenti di cuore al signor Arturo che realizza delle opere d’arte in miniatura e grazie a te, caro Italo, che riesci a scovare e a presentarci questi capolavori. Non ti nascondo che mi piace tantissimo la musicalità della parola “riggiola” e l’artista che le colloca “riggiularo”.